– Porte e passaggi – (articolo precedente su vicoli e svincoli, qui)
Leggendo Dostoevskij “La porta laterale si aprì, e quella donna apparve!… Ricordo soltanto che in quei tre minuti vidi una donna veramente bellissima… Essa alzò il viso e mi diede una guardataccia e sorrise in modo così insolente che io … Mi volsi e uscii. Uscii dalla stanza come in estasi.”
Pensando alle scuole… A scuola suona la campanella alle ore 8.00 e si aprono le porte; qualcuno finisce sempre fuori dalla porta; per entrare dal Dirigente si bussa alla porta…
Le porte servono a portare oltre, a far passare, a far passare ma anche a non far passare, quando vengono sbarrate o chiuse a chiave.
Passano i proprietari, gli abitanti, gli invitati, gli ospiti, gli amici… non passano gli sconosciuti, gli estranei, i nemici, gli indesiderati. Quindi perchè una casa sia un ambiente sicuro, protetto, riparato, chiuso ma accessibile, ha bisogno delle porte.
Le porte in una casa devono avere una struttura solida su cui incernierarsi per ruotare, potersi bloccare saldamente, ma anche girare agevolmente.
La porta si vede molto, tutti quelli che vogliono entrare se la trovano davanti, quindi spesso serviva e serve ancora a presentare e rappresentare la casa e i suoi abitanti: casa regale, signorile, essenziale, austera, moderna, povera… Nel tempo le porte sono cambiate, sia come materiali che come lavorazione e come modalità di montaggio e chiusura.
Vediamo alcune porte della casa dei Cech risalenti almeno ai primi anni del 1900, alcune come le abbiamo trovate, altre risanate e mantenute, altre spostate o modificate, altre infine rimessate o eliminate. Tutte erano fornite di catenacci o chiavistelli, alcune con successiva aggiunta di serrature con “chiave a blocchetto”. Tutte le porte erano in legno: di castagno, larice o abete; erano incernierate ai muri in sasso direttamente, con cardini di ferro. Certo non erano a chiusura a prova di spifferi, le fessure fra legno e muro erano evidenti e garantivano la circolazione di aria, così da evitare la formazione di odori, muffe e marciumi, infatti, nonostante l’umidità e i legni tarlati e scrostati, abbiamo trovato un ambiente “sano”.
Cliccare su una foto per ingrandire, leggere e scorrere la galleria in cui le porte "si presentano":
- Porta ingresso cucina da sud (originale) riusata per la cantina.
- dall’interno (originale)
- Porta ingresso cucina dal cortiletto/scale, (originale, rimessata)
- dall’interno (originale)
- Porta per accesso al locale forno, sulla scala alle stanze, ripulita e in uso
- porta per accedere alle stanze, ripulita, alzata, in uso
- Porta del bagno (ripulita, riutilizzata, in seguito ritinteggiata)
- Porta aperta per uscire sul balcone dall’esterno. (originale, ora rimessata).
- e chiusa, vista dall’interno (ripulita e ora rimessata).
- Porta di passaggio fra le stanze (originale, rimessata)
- Porta accesso stanze lato ovest (originale)
- la porta accesso stanze qui ripulita, ora c’è una finestra. Rimessata.
- la porta dall’interno, ripulita.
- Porta del vecchio locale attrezzi o locale dei morti (originale, riusata, spostata e adattata)
- particolare del catenaccio (originale)
- Porta gabinetto (originale)
- Porta porcile e pollaio (originale)
- Porta stalla, (originale)
- le porte delle vecchie stalle, pulite, in seguito eliminate.
- la porta del vecchio locale attrezzi, qui spostata e adattata per nuovo locale attrezzi
- Porte della cantina: per entrare (pulita, originale) e per uscire (spostata e adattata)
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Ciao, alla prossima puntata! QUI
Scritto, documentato e pubblicato da
Maria Valenti/Alicemate ^_^
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