Abbiamo deciso di osare finalmente un viaggio in Sardegna
lo faremo col camper, non lo avevamo ancora attuato per timore delle alte temperature… e ci dirigevamo di preferenza verso il nord…
Due anni fa siamo stati nella bellissima Sicilia, e… ci siamo ancora! (nel senso che non siamo morti per il caldo, non che siamo rimasi là). Lo scorso anno ci siamo rinfrescati in Irlanda,
e ora siamo pronti per un giro di esplorazione dell’isola che attrae i ricconi e non solo… la Sardegna!
Provo a individuare un possibile percorso utilizzando i consigli di Riccardo, Giacomo, Antonio…
Sbarco ad Olbia e direzione nord per occhiata alla parte di costa colonizzata dai “ricconi”, la famosa Costa Smeralda, poi si procede seguendo il percorso verde. Le località riquadrate dovrebbero essere quelle su cui soffermare la nostra attenzione perchè segnalate dagli amici, quelle sottolineate le maggiori che incontreremo. Spiagge e mare, mi pare di capire, saranno ovunque da godere, per motivi differenti ma sempre validi … come pure i profumi e sapori, oltre ai suoni…
Qualche lettura per sentirmi un po’ più sarda:
– “Questa terra non assomiglia ad alcun altro luogo” ha detto David Herbert Lawrence
QUI trovi il libro di Lawrence in pdf “Mare e Sardegna” non letto, ancora
– Sto invece leggendo “Lettere dal carcere” di Antonio Gramsci, nato e cresciuto in Sardegna.
QUI trovi “Le lettere dal carcere” in pdf
(se vuoi leggere i libri in pdf, è meglio scaricarli sul tuo computer)
Per conoscere meglio Gramsci e la sua Sardegna, vorrei passare per Ghilarza, il paese dove abitò con i genitori e i fratelli e, magari… guardare la differente valle del Tirso da San Serafino, nel comune di Ghilarza, perchè?
leggi la lettera:
(dal carcere di Turi, lettera numero 218) 18 ottobre 1931
– Ho letto “Accabadora” di Michela Murgia, vedi il mio articolo QUI
e la biografia sul suo blog: QUI
– Ho letto anche i tre bellissimi libri di Riccardo Uccheddu, scrittore e filosofo di Cagliari:
Clicca QUI per andare sul blog dell’autore
Ho guardato i film:
1) “Banditi a Orgosolo” diretto nel 1961 da Vittorio De Seta
Molto interessante ed emozionante anche se avrei preferito vederne anche i colori e sentire i pastori parlare la loro lingua sottotitolata… Ho sentito invece il vento sulla pelle e la paura che mi fermava il battito cardiaco…. Super!
2)“La destinazione” del 2003 diretto da Piero Sanna
diviso in 5 parti sul canale di https://www.youtube.com/user/ViolaGlicine8
Senza parole! Lingua e canti disperatamente lirici… Che ci sia progresso e cambiamento senza perdere la bellezza di questo popolo!
Musica e Sardegna:
LE LAUNEDDAS
Le launeddas, ha spiegato il prof. Olianas, sono fatte di umili canne, tre per l’esattezza, su basciu o tumbu è la canna più lunga e fornisce una sola nota: quella della tonica su cui è intonato l’intero strumento; sa mancosa manna ha la funzione di produrre le note dell’accompagnamento e viene legata con spago impeciato al basso (formando la croba); la mancosedda è libera, ed ha la funzione di produrre le note della melodia.
Le Launeddas producono una tale complessità di melodie che sono stati in molti, studiosi e musicisti, che si sono chiesti come sia stato possibile che un popolo povero di risorse socio economiche abbia potuto produrre uno strumento di tale valenza culturale.
Di questo si accorse Andreas Fridolin Weis Bentzon, lo studioso danese che visitò per la prima volta la Sardegna nel 1953, innamorandosi delle launeddas, studiandone le caratteristiche nel secondo viaggio del 1955 e poi procedendo a delle straordinarie registrazioni nel 1957 e nel 1962, anno in cui con una 16 mm. riprende scene di vita popolare sarda in 20 pellicole, da cui il regista Fiorenzo Serra trarrà successivamente il noto documentario “Is Launeddas, la musica dei Sardi.” (per ulteriori notizie si rimanda al sito del prof. Olianas www.launeddas.it).
Un film documentario in B/N girato da A.F.W. Bentzon in Sardegna nel 1962, composto da Fiorenzo Serra e prodotto da Dante Olianas
con… Fabrizio De Andrè
in “Caccia al cinghiale” racconta della Sardegna e del suo rapimento, avvenuto proprio nella sua fattoria a Tempio Pausania in Alta Gallura, dove viveva con la famiglia da tre anni .
Il tema dell’album è il confronto tra due popoli per certi versi affini e per certi altri molto diversi, il popolo dei sardi e quello dei pellerossa, entrambi chiusi nei loro mondi. “Quello che non ho” è il primo brano è introdotto da spari e urla registrati durante una caccia al cinghiale in Gallura. L’attenzione torna sul popolo sardo con “Ave Maria” cantata in lingua sarda (da Wikipedia)
Qualche miglioramento l’ho fatto. Ho unito alcune cose che conoscevo ad altre che si sono aggiunte e, e quante cose belle e importanti non conosco… ma le scoprirò. Fra queste i murales, i famosi nuraghi, le rocce rosse, le miniere, isole e spiagge incantevoli…
Mi fermo quì, chissà che qualcuno mi dia qualche altro suggerimento e mi aiuti ad organizzare al meglio… mentre io continuo la preparazione.
Buona estate e buoni viaggi a tutti!!! (reali o virtuali).
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