Scatolone con sorpresa, da aprire, trasformare per sorprendere e augurare e… apprendere al volo! Tavolo Puzzle analogico, con sedie, ideato dal maestro e pedagogista Camillo Bortolato.
Ecco il breve video che racconta:
Questo regalo di compleanno è da Alicemate, perchè?
Perchè è innanzi tutto “matematico”. E giocoso, sorprendente, esagerato e fantasioso, festaiolo ma un po’ inusuale.
Le immagini e i disegni sono stati scelti casualmente: Marti ed io, le Donne col pennello, non avevamo assolutamente pensato alla storia di Alice, ma poi ecco che ne esce? Il “Bianconiglio” e lo “Stregatto”!
E un Cappellaio matto c’è, se il maestro Camillo si presta a mettersi il cappello, e lasciarci usare la sua creazione del tavolo puzzle per gli invitati al tè del non compleanno. Le “Carte” che tinteggiano anche, ma non le rose! Alice nel Paese delle Meraviglie la vediamo in diverse dimensioni, passaggi e con strani compagni di gioco. E per concludere la festa, ecco pure un Paesaggio delle Meraviglie!
Osservare le coppie di immagini in analogia, cliccare sopra per ingrandirle e far scorrere la galleria
Le Carte dipingono le rose
Le Donne dipingono lo scatolone
Alice al passaggio
Viola al passaggio
Alice troppo grande
mhhh Viola? troppo grande
Alice e la casetta
Viola e la casetta
Alice e gli amici animali
Viola e gli amici animali
Alice guarda il gatto
Viola guarda il gatto
La tavola del Cappellaio matto
La tavola Puzzle del maestro Camillo
Alice vede il Giardino del Paese delle Meraviglie
Viola vede l’Arcobaleno del Paesaggio delle Meraviglie
Per vedere bene il vero regalo: il tavolo puzzle, al link il video di presentazione della Erickson:
scritto, costruito e pubblicato da
Maria Valenti (nonna, maestra e lettrice )
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[le immagini di Alice nel paese delle Meraviglie sono tratte dal web)
In viaggio nella fantasia della matematica con Bolondi e D’Amore
Giorgio Bolondi, matematico, è docente dell’Università di Bologna, presidente della Ciim (Commissione italiana per l’insegnamento della matematica), dell’Umi (Unione matematica italiana), collaboratore dell’Invalsi per il Servizio di valutazione nazionale. Bruno D’Amore è laureato in Matematica, in Pedagogia, e in Filosofia è ordinario di Didattica della Matematica all’Università di Bologna.
NASCE L’IDEA… Un giorno, nella primavera 2006, a Bologna, a pochi passi da una scuola media, è apparsa sui muri la scritta: «La matematica non serve a nulla». Proprio da questa frase lapidaria, nasce l’idea di Giorgio Bolondi e Bruno D’Amore di rispondere con un libro facile e leggibile per controbattere tale affermazione.
«Abbiamo pensato a quel ragazzino di scuola media che probabilmente ha fatto il graffito: il motorino, i primi amori. Come fai a torturarlo con i polinomi in questa fase della sua vita? Forse ha ragione lui e comunque alla domanda sull’utilità della matematica è sacrosanto rispondere». Bruno D’Amore parla con passione, sono suoi tanti libri di divulgazione scientifica così come Giorgio Bolondi, che insegna matematica a Economia, ha deciso di passare dalla ricerca dura e pura alla didattica, con la presidenza della Commissione italiana per l’insegnamento della matematica.
«Proponiamo con questo libro la parola di grandi pensatori, dall’antichità ad oggi, e la commentiamo», spiega D’Amore. Una formula per appassionare al pensiero matematico. «La fisica e la chimica sono già nella natura, basta scoprirle,la matematica invece te la devi inventare, è il regno della fantasia. Quando i giovani lo capiscono si entusiasmano. Il problema è che per entrare nel fantastico regno della matematica c’è un apprendistato tremendo». Con molta ironia e qualche provocazione, vengono distrutti tanti luoghi comuni e metodi sbagliati di insegnamento che hanno condannato per l’eternità la matematica ad essere malvista. «Se poi – avvertono gli autori in prefazione – alla fine del libro penserete che la parola più saggia l’abbia detta l’ignoto graffitaro, speriamo almeno che vi siate divertiti».
I due matematici ci introducono senza schemi né formule nel mondo della matematica attraverso la lettura e il commento di pensieri, battute e paradossi che personaggi illustri e non, di ogni epoca, hanno espresso in positivo o negativo su questa disciplina tanto discussa.
Bolondi e D’Amore hanno scelto frasi curiose, provocatorie o sagge, allo scopo di avviare un dialogo con i lettori che superi i luoghi comuni e apra più vasti orizzonti sulla matematica, argomentando come essa è insieme logica e strumento per la poesia, la musica e l’arte. Un viaggio per rispondere, attraverso il pensiero e la vita di grandi matematici, sconosciuti ai più come Marc Kac ed Edward Kasner (quello che ha introdotto il termine googol per indicare il numero uno seguito da cento zeri, da cui deriva il nome Google), ma anche attraverso i testi di Dante, Guareschi e Trilussa Rispondere alle domande di sempre sui numeri incontrati, amati e odiati, sin dai tempi di scuola: come si fa la matematica? Come si insegna? E perché la matematica? E’ una disciplina assolutamente in movimento, al contrario di quel blocco unico di sapere senza storia né percorso che ci viene trasmesso nelle aule un po’ imbalsamate delle nostre scuole.»
Ecco il filmato dove i nostri matematici hanno presentato i loro libri. E’ originale sentire in una “conferenza” matematica il nuovo “taglio” che avvicina questa disciplina alla fantasia. Ci sono due attori che alternano ai vari interventi le parole di poeti, pensatori e matematici …
Buona visione
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“Guarda il cielo, la terra, il mare; tutto cio’ che e’ luminoso in essi o sopra di essi; tutto cio’ che striscia, vola o nuota; tutte queste cose hanno forma perche’ tutte hanno numero. Togli loro il numero ed esse non saranno piu’ nulla… Domanda che cosa ti allieta nella danza e il numero rispondera’: “Eccomi, sono io”. Osserva la bellezza della figura umana, e scoprirai che ogni cosa e’ al suo posto grazie al numero. Osserva la bellezza del movimento del corpo e scoprirai che ogni gesto e’ al momento giusto grazie al numero.“
SANT’AGOSTINO
“Il buon senso è la misura del possibile;
è composto di esperienza e previsione;
è calcolo applicato alla vita.”
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