Ecco, a San Pietroburgo ci sono finalmente stata!
Quanto l’ho pensata, spiata sulle foto, immaginata nelle descrizioni di grandi scrittori.
Procedevo sui passi di personaggi vissuti nei palazzi, nei caseggiati, lungo viali e fiumi, o negli spostamenti dei protagonisti di romanzi, che confusi, adirati, tormentati, stanchi o innamorati si fermavano sui ponti, nelle piazze, nei giardini, nei locali del porto…
Chi subisce condanne a morte, chi si ubriaca, chi muore di malattia e miseria e chi uccide per fare giustizia, chi per amore…
Una città costruita da uno Zar per diventare la sua dimora e la capitale del suo grande stato, quindi un luogo dove tutti potessero riconoscere grandezza e bellezza.
Una città magica perchè incredibilmente nata da malsane paludi, perchè nordica e freddissima nelle lunghe notti invernali, ma calda e luminosa nelle sue notti bianche e magica nei giardini, ponti levatoi, canali, colori e luccichii…
Bene, ora ci sono stata, ci sono stata velocemente da turista e ancora devo fare ordine e trovare conforto e sostegno ai miei pensieri confusi e immaginativi. La realtà non ha superato la fantasia, ma l’ha nutrita di nuove forme, ha arginato e allargato i confini, ha rasserenato le visioni e spinto a nuove ricerche e riflessioni.
Mi conforta l’avela vista anche per poco, avrei voluto sentirla e ascoltarla di più… è stato super anche così!
Parecchi anni fa nacque la mia voglia di vedere la grande città russa, e fu incontrando la scrittrice e psicoanalista Lou Salomè.
H.F. Peters, in Mia sorella, mia sposa. La vita di Lou Andreas Salomè, scriveva:
“Anche nella claustrale solennità del Palazzo di Stato Maggiore [di San Pietroburgo], Lou sentiva l’eccitazione rivoluzionaria del tempo. Le sue aspirazioni alla libertà personale, le sue idee poco ortodosse circa i rapporti fra i sessi, il desiderio di ottenere una preparazione universitaria, tutto era influenzato dal mondo russo che la circondava, a dispetto di tutti gli sforzi che la sua famiglia faceva…”
- Sul Ponte Blu del fiume Mojka, sullo sfondo il “Palazzo di Maria”
- dal ponte la Cattedrale di Sant’Isacco
- Il Cavaliere di Bronzo
- Palazzi sulla Neva
- Piazza del Palazzo e il Palazzo dello Stato Maggiore
- La Colonna di Alessandro e l’arco con il Carro della Vittoria
Della visita al ricchissimo museo dell’Ermitage (Il mattino del 28.05.2019), qualche fugace emozione :
- Entrata al museo dell’Ermitage
- scale di accesso alle sale
- Leonardo Da Vinci -Madonna Litta- 1480
- Van Dyck -Ritratto di Elizabeth e Philadelphia Wharton- 1640 (le sorelle dipinte e le sorelle viventi)
- Rembrandt – La Sacra Famiglia con angeli- 1645
- Rembrandt -Il ritorno del figliol prodigo- 1660
- Canova -l’Orpheus- 1777
- Canova – Amore e Psiche- (1794)
Però, però questa bellissima esposizione dell’Ermitage è collocata in altrettanto preziosi palazzi, a partire dal Palazzo d’Inverno, reggia degli Zar di Russia, quindi, quindi io mi distraevo dall’ascolto di Alexandra che ci parlava delle diverse correnti artistiche, di quell’ombra nel viso, o nelle pieghe della camicia, della storia delle esigenze di tranquillità delle zarine…
e mi capitava di guardare dalla finestra, godere la luce delle stanze e prendere spunto dai disegni del legno dei pavimenti…
- Soffitto a volte con vetrate
- Porte “senza pretese”?
- Mezza volta
- Lampadari
- Guardando dalla finestra
- Pavimento in legno
- particolare
- piastrella quadrata elaborata
- disegno in tondo
- passaggio fra le porte
- semplice fiore
- definire e contenere il legno!
—————-
Scritto, documentato e pubblicato da
Maria Valenti/Alicemate ^_^
—————
Alla prossima con:
Commenti recenti