È da un po’ di tempo che sto rimuginando intorno all’idea di scrivere qualcosa sulle mie piante, mie perchè ricevute in dono o scelte e acquistate per differenti motivi; mi piacerebbe provare a parlarne.
Perchè parlare di piante? non sono un’esperta, non sono cresciuta con un giardino, nè in un ambiente con la cultura dei fiori. I fiori li ho scoperti solo in età adulta. Certo da bambina mi capitava di raccogliere margherite da spetalare con “m’ama, non m’ama” – chi poi? un’amichetta o il principe dei sogni? – oppure disporre le ortensie di differenti tonalità di azzurro nei vasi dell’altare per la messa domenicale o nello studio della superiora della colonia estiva, dove trascorrevo le vacanze.
Poi i brevi studi alternati ai primi lavori retribuiti, con un’ alternanza stretta da non lasciar spazio alla contemplazione, compresa quella floreale. Ricordo con apprensione quando mi si richiedeva di andare a prendere qualche rametto di un’erba aromatica per la cucina: salvia, rosmarino, timo, basilico, maggiorana, alloro… c’era una bordura rocciosa nel cortiletto defilato dove crescevano un po’ disordinatamente, il romarino aveva gli aghi come il pino, la salvia aveva foglie vellutate, il resto era fortuna!
In casa mia, dell’orticello e del campetto di patate non mi impicciavo, nessuno me lo chiedeva e non era certo un luogo di attrazione giovanile, nei pochi anni vissuti lì. Quello che mi interessava erano l’albero di fichi, di pesche, il piccolo caco e quell’unica pianta di uva rossa da tavola, di cui attendevo la dolce maturazione.
Poi si va in appartamento e la vita agreste si riduce al piccolo orto assegnato fra gli altri, che problema! Qui c’era pure l’ansia del confronto con quello dei vicini: certi orti erano rigogliosi e impreziositi da tanto ordine da sembrare aiuole o “orti didattici”.
Avevo vent’anni quando iniziai ad apprezzare la bellezza dei fiori, di quelli sui balconi e da appartamento, con i primi esperimenti di moltiplicazione per talea di piantine di facile cura.
Foto floreali dagli album
- rose per il 22° compleanno
- giorno del matrimonio
- il mio bouquet di sposa
- a 23 anni, nella nuova casa, con dieffembachia e aralia
Quindi i primi regali floreali, le piante importanti per il matrimonio e mi scopro capace di farle sopravvivere… così, timidamente comincio ad intravedere la seconda parte del meraviglioso “mondo di Confucio”
Io chiedo a Dio nient’altro che una casa piena di libri e un giardino pieno di fiori.
(Confucio filosofo cinese 551 a.C. – 479 a.C.)
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p.s. questa è dunque una premessa, delle piante alla prossima, da quale partire? Lasciamo decidere l’ispirazione!
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