1^ puntata: Ritorno nel “sottomondo”… come “Alice in Wonderland”
Per capire meglio il racconto ho utilizzato diversi colori per il testo:
nero … tempo presente, esperienza vissuta in questo periodo
fucsia … tempo della mia infanzia, dai miei ricordi (anni 60/70)
azzurro … dalla fine del 1400, circa 500 anni fa, dal racconto del “bianconiglio”
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Ognuno di noi ha un proprio “sottomondo”: un mondo nascosto, trascorso, dimenticato, volutamente taciuto o ricordato con orgoglio o almeno con tenerezza.
Alcune sere fa sono “caduta nel mio sottomondo”… lasciato all’età di 14 anni: i personaggi che lo abitavano erano diversi, gli ambienti modificati di aspetto e di uso, ho cercato di ritrovare almeno il cappellaio, il bianconiglio, lo stregatto… mi ci è voluta molta fantasia!!!
È stato un viaggio piacevole, curioso e… istruttivo! Niente incubi, niente mostri da sconfiggere… hmm, allora perchè raccontarlo?
… sshhhh: il bianconiglio si è fatto inseguire giù, giù… a 500 anni di profondità!
Ci troviamo in cortile, dove io ho giocato tanto…
Pallavolo, palla-palo, una specie di baseball senza mazza e guantone, calcio, sì proprio calcio con la Gianna che conosceva tutte le regole e faceva da arbitro e allenatore, ma più di tutto “Palla-morta”, meglio conosciuto oggi come “palla-prigioniera”. Quante partite, eravamo fortissime e con le ragazze ospiti eh eh… le “ster-mi-na-va-mo” sorridendo, quindi la “regina Rossa” ci richiamava e ci metteva in disciplina perché non umiliassimo troppo gli ospiti!!
Ma il nuovo bianconiglio questa sera mi guida nel lontano 1500 e mi mostra non un cortile ma un giardino, con verde e fiori, l’acqua si raccoglie al centro e viene convogliata in una cisterna per poi essere riassorbita dal terreno, ogni antico abitante può sedere in giardino ma rispettando il proprio posto, il superiore ha un posto di riguardo: verso sud per ricevere i preziosi raggi di sole, “gli ultimi” avevano i posti meno soleggiati, quelli rivolti a nord.
La temperatura, le stagioni, le ore di luce e di buio erano fondamentali: il bianconiglio ci mostra due meridiane sulle pareti, una non bastava a indicare l’intero percorso solare, quindi quando la prima restava in ombra interveniva la seconda. Quando il cielo era coperto o durante la notte venivano utilizzate lanterne e candele di cui si conosceva la durata.
Per continuare il racconto clicca – 2. La fontana e lo stregatto –
Scritto e pubblicato da
Maria Valenti/Alicemate ^_^
(immagini prese dal web)
Lug 20, 2010 @ 14:20:44
Che idea stravagante quella di farsi guidare da un Bianconiglio in epoche e luoghi vecchi e nuovi! Vedo che il blog è cresciuto, cambiato: complimenti, è un bel lavoretto! 🙂
E via con la poesia, anche! (Ho letto il post “la mia poesia”, e credo che la Virginia -tralaltro neanche l’ho mai letta, ma da quel che leggo qui- sia un ottimo modo per avvicinarsi alla poesia, che al contrario, è bene svincolare da questi concetti di intimità e incomunicabilità che non sempre gli appartegono. La poesia utilizza un linguaggio che affonda spesso in immagini fiabesche o oscure, ma non per questo deve essere considerata a priori meno diretta della prosa, il fatto di ‘non capire’ una poesia è assolutamente sottovalutabile, le poesie hanno più significati, ma ben venga, e ben venga anche che il lettore ‘travisi’, è proprio della natura di questo genere l’avere pluridimensioni e pluridirezioni. Comunque sia, non sono neanche una grande amante della poesia XD.)
Lug 20, 2010 @ 14:57:14
Ciao Alice… allora ti è piaciuto il nuovo look?!
Sai sono in vacanza e in casa mi dicono che ho “buontempo”, diciamo che il caldo del fondo valle concilia lo stare fermi e il disimpegno scolastico il fiorire di idee stravaganti, come giustamente hai detto tu. Inoltre siamo in Alicemate e i collegamenti si fanno in tutte le direzioni… 😉 spero di riuscire anche a farmi capire in questo guazzabuglio di tempi e spazi, che dici??
Per quanto riguarda la poesia, sai era da un po’ che cercavo di chiarirmi le idee, per questo ho deciso di scrivere e ti ringrazio di aver aggiunto il tuo contributo, sono d’accordo sulla diversa e legittima natura dei due stili (poetico e narrativo), ma quello che mi ha colpito è il cercare di unire le diversità in un testo unico, quello di “una bella prosa”, come vuole Virginia.
Buona estate!!!